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 Intervista

Gli Stigma presentano il loro nuovo album: When midnight strikes

11 brani ispirati al cinema horror del '900
a cura di Lorena Ramonda
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APR 4 2008

Il 28 marzo è uscito in tutta Europa il primo vero album della band deathcore monregalese conosciuta con il nome di Stigma. La realizzazione ha richiesto due anni di lavoro ed è stato prodotto da Ettore Rigotti per l'etichetta statunitense Pivotal Rockordings L.L.C.
In occasione del lancio, quindi, abbiamo acceso i microfoni puntandoli verso la band per farci raccontare qualcosa di quest'esperienza appena conclusa.


When midnight strikes è il vostro primo vero album? So che esistono due EP realizzati nel 2003 e nel 2004. Come si differenzia da questi due?
When Midnight Strikes!” è la nostra prima prova sulla lunga distanza e siamo veramente orgogliosi del prodotto finito! I nostri precedenti EP, “Metamorphosis” nel 2003 e “Epitaph Of Pain” nel 2004, erano molto più aggressivi e, per certi punti di vista, acerbi, soprattutto per quanto riguarda il song writing e la produzione. Abbiamo iniziato a lavorare sulle canzoni che fanno parte dell’album nel settembre del 2005 e da subito ci siamo prefissati l’obiettivo che il disco ci avrebbe dovuti rappresentare a pieno, doveva essere quello che volevamo suonare dal primo giorno in saletta, e direi che, almeno per noi, l’obiettivo è stato raggiunto in pieno!

Sono passati parecchi anni dall’ultimo EP a questo album. Cosa avete fatto nel frattempo? Quanto tempo di lavorazione ha richiesto questo album? Con chi avete collaborato?
Sì, come ti ho accennato abbiamo iniziato a lavorare per questo disco nell’autunno del 2005, dedicando un anno intero alla stesura dei brani e dei testi, in modo da avere il tempo di rivedere e perfezionare tutte le canzoni fino al raggiungimento della forma ottimale per entrare in studio e registrarle. Oltre alla stesura dei brani ci siamo dedicati all’attività live, passando il traguardo dei 100 concerti all’attivo, e abbiamo arruolato un secondo chitarrista per migliorare la resa delle canzoni sia in studio che dal vivo. La scorsa estate, infine, abbiamo firmato per l’etichetta americana Pivotal Rockordings e ultimato i lavori nello studio di Ettore Rigotti, il produttore di “When Midnight Strikes!”, continuando ad esibirci il più possibile dal vivo per preparare una setlist ben rodata in vista della promozione del disco.

Il disco è uscito anche in Inghilterra il 24 marzo e negli USA il 25 marzo. La scelta suggerirebbe che avete un buon riscontro anche all’estero. Che risposta avete dagli altri paesi?
Non saprei dirti se abbiamo più seguito qui o all’estero, ci siamo esibiti fuori dal nostro paese in due festival importanti, ma non abbiamo ancora fatto un vero e proprio tour, che in ogni caso è previsto per l’estate e l’autunno prossimi. Finora i responsi di stampa e addetti ai lavori sul nostro debut sono stati davvero ottimi un po’ ovunque, speriamo che anche la gente la penserà allo stesso modo appena il disco sarà nei negozi!

Su cosa vertono principalmente i brani di When midnight strikes? C’è un messaggio che volete trasmettere? Leggendo i titoli sembra molto puntato sulla FINE. Fine di qualcosa o di ogni cosa.
In realtà non c’è alcun legame tra i testi del nostro album e la vita reale, in quanto si tratta di un concept album sul cinema horror dei primi anni del ‘900. Abbiamo deciso di trattare questo tema perché siamo tutti appassionati fans dei grandi classici di quegli anni e, personalmente, ho sempre apprezzato il forte legame tra i personaggi interpretati da Bela Lugosi e Boris Karloff con la letteratura gotico-romantica, che altro non è che la base di tutto il movimento horror. Un aspetto importante, sempre riguardante i testi, è che non si tratta di un concept canonico, ovvero composto da una storia che viene narrata dall’inizio alla fine della tracklist, quanto di un insieme di immagini e trame ispirate da films quali “Nosferatu”, “Dracula”, “La Sposa di Frankenstein”, “White Zombie” e i primi B-Movies statunitensi.

Cosa sentite di aver migliorato a livello tecnico realizzando questo disco rispetto ai lavori precedenti? Il genere rimane lo stesso o è cambiato qualcosa?
Sicuramente siamo migliorati sia come singoli musicisti che come gruppo, sia per il cambiamento d’approccio nei confronti della nostra musica, ora decisamente più professionale, sia per l’arrivo di Andrea, che ha portato una ventata di nuove idee all’interno della band. Il genere, a grandi linee, è rimasto lo stesso. Continuiamo infatti a fare deathcore, che altro non è che una commistione di death metal melodico, ispirato sia dalla scena nordica che da quella USA, e hardcore old school.

Cosa vi aspettate con l’uscita di questo disco? Che riscontro registrate dalla provincia di Cuneo rispetto alla vostra musica?
Ci aspettiamo di poterci esibire ancora di più, soprattutto al di fuori dei nostri confini e speriamo che tanta gente possa apprezzare il grande lavoro che c’è alle spalle di “When Midnight Strikes!”. In provincia la risposta è sempre stata ottima e non vediamo l’ora di annunciare il release party che terremo qui in zona in estate, invitando sin da ora tutte le persone che ci conoscono e chi non ci conosce ancora a venire a vederci dal vivo!

I vostri commenti

  • Walter dice:
    «Grandissimi! Sicuramente la miglior band metal in provincia e una delle migliori in italia»
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