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Due ritorni infuocati

Grande successo per la serata 33 giri al Nuvolari Libera Tribù
a cura di Lorena Ramonda
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GIU 12 2008

Minchia Johnny! Quanta gente!
Inaspettata, per l'associazione 33 giri per prima probabilmente e forse anche per lo stesso Nuvolari, è stata l'affluenza di pubblico mercoledì 11 giugno al NLT. Data che segna il gran ritorno di due gruppi emergenti di Cuneo: i Sound Of Insanity, con il nuovo batterista, insano quanto basta per far parte del gruppo, e i Diverba, uguali nella formazione, o quasi (vedi intervista), ma rinnovati nel sound e nella presenza scenica.
Grinta e passione hanno accomunato i due gruppi, seppur molto diversi: spiritosi e divertenti, i Sound Of Insanity hanno scaldato il pubblico già numeroso da subito con il loro, beh, rock insano, che probabilmente è davvero il termine più esatto per definirli dal momento che è difficile dar loro un'associazione per genere (e poi in fondo nessuno vuole etichettare nessuno, tanto meno noi). Spazianti dal rock-hard-rock al noise-metal, hanno presentato vecchi brani inframmezzati da quelli nuovi scatenandosi sul palco e sapendo coinvolgere anche il pubblico. Nella loro esibizione hanno inserito anche una cover dei Pink Floyd, tale "Another brick in the wall", in una rielaborazione originale e davvero trascinante.
Dopo di loro, sul palco sono saliti i Diverba. I giovani musicisti di Borgo San Dalmazzo, ormai cresciuti, si sono mostrati da subito sicuri di sé e determinati. E le sorprese anticipate non sono mancate. Nascosto da un paravento bianco, presente solo come ombra, una voce narrante ha recitato tre testi scritti più uno finale, anticipando i brani eseguiti successivamente dai Diverba. Provocatori e spontanei nel contempo, i passi recitati hanno detto più di quanto non appaia. Recitazione per altro, davvero lodevole, in particolar modo la storia di Zora, in cui la voce ha saputo modificarsi nell'interpretare più personaggi e il tutto senza comunicazione corporea. Una divisione in tre parti, insomma, un po' ad indicare il passato, l'evoluzione e il presente del gruppo, ogni brano eseguito per come sono ora: indubbiamente affiatati sul palco, hanno tirato fuori tutta la grinta e l'energia che in questi mesi hanno covato, esempio plateale, per chi già li conosceva, è Zora, rinata nella sua rielaborazione.
Rapito, il pubblico gli ha ascoltati con molta attenzione e curiosità ed è innegabile e visibile la serietà con la quale il gruppo ha preparato lo spettacolo. Tutto era studiato a puntino. I brani migliori, da segnalare secondo noi, sono stati la nuova "Fa male", "Solo nella mia testa", "Sanguisughe" (bello il testo) e "La mia paura immobile".
E poi l'annuncio della curiosa uscita del nuovo lavoro dei Diverba: tre singoli dal packaging insolito, contenenti ognuno una traccia più una sorpresa, venduti ad un prezzo simbolico solo per quella sera con i quali il gruppo ha inteso lanciare un modo alternativo di interazione con il pubblico: con l'acquisto di uno dei CD, in cambio di un contatto e-mail, si riceveranno i futuri brani che il gruppo realizzerà. Concentrati sulla musica principalmente e sulla sua diffusione più che sul guadagno con essa, si mettono così in gioco, nuovamente, lanciando insieme un appello: collaborazione tra i gruppi per un crescita collettiva che ha suscitato l'acclamazione del pubblico applaudente (mah, chissà, speriamo).

Direi che la strada intrapresa è quella giusta, di qui non si può che migliorare. Sì, perché siamo sicuri che i Diverba possono fare ancora di più.

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